Con 6.400 accessi al castello di Formigine nel periodo di svolgimento delle iniziative legate al Circuito Castelli di Modena (tre fine settimana tra settembre e ottobre 2011) e un incremento di visitatori del 50% rispetto al weekend di metà ottobre dell’anno precedente, le iniziative promosse assieme agli altri Comuni e alla Provincia di Modena dimostrano di essere un buon veicolo per la promozione del territorio. La visita guidata alle due “podesterie dei Pio”, Formigine e Spezzano, ha riscosso tanto successo che, per soddisfare le numerose richieste pervenute, si è reso necessario organizzare altri due itinerari guidati. Tale iniziativa ha fatto registrare un 7% di partecipanti provenienti da fuori Provincia (Mantova, Imola, Bologna, Parma, Reggio Emilia).
“Nel complesso siamo soddisfatti della partecipazione e dell’alto gradimento del pubblico che validano il grande impegno che il nostro Comune ha profuso per questo progetto – afferma l’Assessore al Turismo Renza Bigliardi – Per il neonato Circuito dei Castelli di Modena si rivelano elementi incoraggianti, dal punto di vista turistico, i commenti positivi dei visitatori provenienti da comuni fuori provincia, soprattutto quelli con complessi castellani già consolidati, quali possono definirsi quelli estensi. Durante tutto il periodo della rassegna abbiamo cercato di curare molto sia l’aspetto del coinvolgimento delle famiglie proponendo laboratori a tema per bambini e ragazzi, che quello dell’accoglienza, non facendo mancare momenti di socialità e degustazione di assaggi di ricette rinascimentali ispirate al periodo di massimo splendore della dinastia dei Pio”.
È risultato efficace l’intento di mettere in rete soggetti pubblici e privati, come sta avvenendo per il progetto “Benvenuto turista”: il Ristorante Il Calcagnino, l’Acetaia Leonardi, l’Azienda Agricola Aggazzotti, la Cantina Barbolini, la Distilleria Bonollo, l’Azienda Agricola Benedetti, il Caseificio S. Bartolomeo, la Cantina sociale di Formigine, l’Acetaia Valeri, l’Azienda Agricola Moscattini.
Determinante, infine, il contributo della Direzione generale delle Antichità presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali; della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna; della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia; dell’Università Ca’ Foscari di Venezia; della Diocesi di Reggio Emilia – Guastalla.